La Colonna Infame è stata una colonna eretta a Milano nel 1630 per la punizione pubblica di coloro che venivano accusati di crimini gravi come eresia, tradimento o omicidio. Essa è stata descritta da Alessandro Manzoni nel suo romanzo "I Promessi Sposi" come un simbolo di ingiustizia e oppressione.
La colonna era situata in Piazza San Fedele, vicino alla chiesa omonima, e consisteva in una piccola colonna di granito sormontata da una statua di San Fedele. Le persone condannate venivano legate alla colonna e subivano varie forme di punizione, come il carcere, il rogo o la decapitazione.
Nel corso degli anni, la colonna divenne sempre più controversa e fu oggetto di proteste e critiche da parte di numerosi intellettuali e filosofi dell'epoca. Nel 1786, l'arciduca Ferdinando d'Austria ordinò la sua demolizione, ponendo fine a secoli di brutalità e ingiustizia.
Oggi, della Colonna Infame non rimane che il ricordo nei libri di storia e nella letteratura, ma il suo significato come simbolo di oppressione e iniquità rimane vivo nella memoria collettiva.
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